Il ritorno in patria dei Massive Attack

E' un legame viscerale quello che lega i Massive Attack a Napoli, e a raccontarlo è la storia stessa di Robert Del Naja, figlio di un emigrante napoletano che negli anni '60 lascio la città ai piedi del Vesuvio per approdare a Brighton dove avviò un pub. Il ritorno in “patria” della band di Bristol, che ha dettato i tempi di un genere nato proprio grazie alle loro composizioni, il trip hop, coincide con il nuovo Ritual Spirit, primo Ep di questo 2016 a cui ne seguirà un secondo, prima di poter confezionare il nuovo disco, atteso per fine anno.

Il concerto. Luci soffuse, ombre che spuntano dal fondo del palco, improvvisi bagliori, sagome che si muovono al ritmo lento delle casse che cadenzate affondano come pietre, una dopo l'altra, accompagnate da synth ipnotici, vibranti, cullanti. Il tutto condito dall' instancabile fusione di generi che da anni vede impegnata la band nel suo lungo e ventennale percorso artistico: dall'hip hop al soul, attraverso l'elettronica, il dub e la new wave, senza tralasciare il reggae che trova nella voce di Horace Andy il loro fidato collaboratore. E poi i visuals, sequenze di immagini che narrano il nostro tempo, conditio sine qua non che fa di Del Naja e Daddy G. saggi interpreti di quest'era.

A partire dalle 21.15, domani sera i Massive Attack solcheranno il palco dell' Arena Flegrea per un viaggio sonoro che si preannuncia, ancora una volta, emozionante e sempre nuovo. L’opening Act è affidato agli amici di sempre, gli Almamegretta, che con Raiz presenteranno alcuni brani del loro nuovo disco EnnEnne. Il lavoro della band napoletana sfugge da sempre a qualsiasi tentativo di catalogazione, con la caratteristica costante di mettere in relazione diversi elementi musicali e culturali.